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4321 di Paul Auster

4321 di Paul Auster è stato un lungo viaggio durato due mesi, un viaggio nei meandri delle quattro vite di Archie Ferguson.

Avete presente il film Sliding doors? Quello in cui la vita della bella e giovanissima Gwyneth Paltrow si sdoppia? In un caso la protagonista non riesce a prendere la metro e in un altro sì e questo piccolo particolare la porterà a condurre due vite completamente diverse. Auster però si supera.

Paul Auster

Trama di Paul Auster

Qui abbiamo ben quattro modi diversi in cui la vita di Archie si è svolta con alcuni elementi comuni. Archie è nato il 3 marzo 1947 da Stanley Ferguson e Rose Adler a Newark e questo non cambia in nessuna delle quattro vite.

Ciò che cambia è lo svolgimento di queste vite, le possibili strade che si possono percorrere in ogni momento che ti portano a vivere una vita completamente diversa da quella che pensavi, la perdita di persone care, gli amori e gli affetti.

Personaggi importanti nelle vite di Archie sono Amy, una volta sorellastra, una volta amante, una volta amica. La vulcanica e bellissima Amy che ruba il cuore di Ferguson in tanti modi diversi facendogli raggiungere alte vette ma facendolo anche sprofondare nella disperazione. Poi c’è Noah il cugino acquisito, attore istrionico che ha sempre una parola buona per confortarlo.

Infine Stanley Ferguson, il padre, una figura che nelle varie vite risulta enigmatica e spesso assente, un lavoratore stacanovista che accumula ricchezze e che non sa esprimere nel modo giusto affetto per il figlio.

L’ambientazione di 4321 di Paul Auster

Il contesto in cui è scritto il libro è quello degli anni ’60, con un ampio spazio dato alle contestazioni universitarie in seguito alla guerra del Vietnam e alla guerra stessa che ha diviso l’America in una lotta fratricida. Tutti gli avvenimenti storici politici, sociali, che in alcuni punti hanno appesantito la narrazione, sono stati in realtà essenziali per compenetrarsi nel contesto.

Ferguson sperimenta tanti lavori nelle sue vite: da giornalista a scrittore da traslocatore a imbianchino ma sempre con l’idea di scrivere libri.

Non è stata una lettura semplice soprattutto per la mole e per alcuni momenti prolissi. Ma lo stile di Auster è magnifico, a tratti molto scorrevole, e ci si affeziona moltissimo ad Archie tanto che alla fine si fa fatica a lasciarlo andare.

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