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Povera gente di Fëdor Dostoevskij

Povera gente di Fëdor Dostoevskij

Povera gente è il romanzo di esordio di Fëdor Dostoevskij.

Un romanzo epistolare che ha come protagonista Makar, un funzionario statale sulla quarantina, che scambia delle lettere con Varvara, una ragazza poco più che ventenne, orfana e molto povera, che Makar deciderà di prendere sotto la sua ala protettiva.

Trama di Povera gente di Fëdor Dostoevskij

Il romanzo inizia in medias res (come di solito accade nei romanzi di Dostoevskij) e poi, nel corso del carteggio, scopriamo cosa è successo ai due protagonisti.

Di Makar non si sa molto: dalle lettere traspare un carattere generoso, ma molto “possessivo” nei confronti di Varvara, la quale è continuamente viziata da lui, sebbene non se lo possa permettere.

Makar ha bisogno della compagnia della giovane fanciulla ed è molto ostinato a mantenere viva questa corrispondenza. Di Varvara si scopre perché si è ridotta in quello stato di povertà, grazie al racconto del suo passato che prenderà una piega sempre più sofferta.

Tuttavia, quando ormai è orfana e senza più averi, è mantenuta grazie a Makar, che per far fronte alle esigenze della povera ragazza, si indebiterà non poco e inizierà ad avere atteggiamenti poco onorevoli per un funzionario pubblico.

Intorno a questa “povera gente” ruotano altri personaggi, come la padrona della pensione in cui per anni ha vissuto Varvara. Questa signora è una sua lontana parente ed è descritta come una donna meschina, subdola e venale. Varvara accetta di farsi accudire da Makar anche e soprattutto per sfuggire alle grinfie di questa sua parente perfida.

Un altro personaggio criptico è il corteggiatore di Varvara, un signorotto di una certa età che chiaramente vuole sposarla per avere degli eredi. La sfortunata ragazza accetta il fidanzamento per voler risollevare il suo nome ormai in mano ai pettegolezzi.

All’interno del romanzo ci sono moltissimi non detti, infatti i due protagonisti spesso si incontrano e solo a volte i loro incontri sono descritti; questo dà al romanzo una certa verosimiglianza.

Considerazioni personali su Povera gente di Fëdor Dostoevskij

La natura del rapporto tra i due non è mai chiarissima: è certo che Makar abbia deciso di mantenere economicamente la ragazza, all’inizio per pietà e per un lontano rapporto di parentela, ma poi non è chiaro se i due si siano innamorati o se il loro rapporto sia semplicemente fraterno.

Nonostante si dicano di volersi bene e amarsi e di essere preziosi l’uno per l’altra, mi è sembrato comunque un affetto di convenienza.

Varvara agisce soprattutto per sé stessa, mentre Makar agisce per paura della solitudine, è palpabile la sua disperazione nella lettera finale dedicata a Varvara, in cui traspare rammarico, rabbia, paura di non ricevere più quella considerazione da parte di lei che gli ha sempre fatto compagnia, e quindi una forte paura di rimanere solo.

Questo romanzo, seppur breve, è stato molto coinvolgente. Volevo sapere di più sul loro passato, come quando Varvara condivide i suoi diari giovanili con Makar. Eppure, quel che ho letto mi è bastato.

Mi è bastato sapere che, in quell’epoca, nella società pietroburghese era importante anche solo una parola di conforto messa per iscritto, che la povera gente “mangia più che può nei giorni di festa” (nonostante sia più saggio risparmiare i pochi spiccioli guadagnati!), e della situazione precaria in cui si viveva.

L’amore per i libri

Da questo romanzo si evince l’amore per i libri e per la scrittura. Le lettere di Makar stesse potrebbero sembrare un esercizio di stile.

Infatti, Makar si sente uno scrittore mediocre e che non potrà mai competere con altri scrittori di successo. Trapela la sua voglia di diventare un bravo autore, ma allo stesso tempo sente che non potrà mai riuscire a raggiungere questo obiettivo.

All’interno della prima opera di Dostoevskij ho trovato tutti i temi a lui più cari come la povertà, la dignità umana, l’amore, ma sono tutti temi molto abbozzati.

Per essere il romanzo d’esordio di Dostoevskij direi che è veramente ben fatto, ed è stato il giusto trampolino di lancio per le stupende opere che leggeremo in seguito.

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