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I buoni vicini di Sarah Langan

I buoni vicini di Sarah Langan

I buoni vicini di Sarah Langan è il libro scelto per febbraio da Scintille Bookclub, il club del libro che da settembre sto seguendo in quel di Parma.

Non sapevo cosa aspettarmi da questa lettura, anche se la trama mi incuriosiva e non poco. Per cui, appena ho potuto, mi sono tuffata nelle pagine di questo thriller psicologico!

E vuoi sapere una cosa? Non sono riuscita a staccarmi dalle pagine, fino a quando non l’ho terminato!

Trama de I buoni vicini di Sarah Langan

La storia è ambientato in una ricca zona residenziale di Long Island, se vogliamo essere precisi in Maple Street! Ci troviamo nel futuro, nel 2027, di fronte a famiglie benestanti, con uno o più figli, sempre sorridenti e perfetti nei loro abiti costosi e sempre di corsa!

Rhea Schroeder è la donna che comanda nel vicinato, la migliore in assoluto. È una docente universitaria, ha 4 figli, mamma e moglie modello e organizza barbecue e feste per i vicini, che pendono dalle sue labbra!

Tutto sembra perfetto, fino a quando in Maple Street fanno la comparsa i Wilde, una famiglia “diversa”!

Arlo Wilde è una rockstar fallita e con precedenti problemi di droga, Gertie la moglie/barbie, reginetta di bellezza e incapace di badare a sé stessa e ai sui due figli ovvero Julia, la più assennata della famiglia e Larry un bambino affetto da autismo (anche se non viene mai detto apertamente nel romanzo).

All’inizio Rhea li accoglie bene e diventa addirittura la migliore amica di Gertie, così come Julia diventa la migliore amica di Shelley, la terzogenita di Rhea.

Ma l’idillio non dura a lungo. Succede qualcosa che incrina i rapporti tra Gertie e Rhea, tanto da escludere i Wilde da un barbecue organizzato dalla stessa Rhea per tutto il vicinato!

Come se non bastasse, nel grande parco di fronte alle villette, proprio in occasione del barbecue, si spalanca una voragine sotto i piedi dei malcapitati invitati. È un’enorme dolina, che cambierà per sempre la vita degli abitanti di Maple Street!

Poco per volta, sia per i fumi tossici che fuoriescono dalla dolina, sia per le stranezze che succedono tra gli Schroeder e i Wilde, le famiglie abbandoneranno Maple Street!

I personaggi

I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati.

Possiamo dire che le protagonista indiscusse sono Rhea e Gertie, con le loro figlie Shelley e Julia.

Sia Rhea che Gertie hanno problemi psicologici, che nascondono dietro sorrisi perfetti e ipocrisia da vendere. Rhea sembra perfetta, ma è malvagia e tutti hanno paura di lei, anche i suoi stessi figli.

A causa sua si scatenano una serie di eventi pieni di violenza, minacce, sopraffazione. Volano false accuse di continuo, ma si preferisce non andare mai davvero a fondo. Nessuna di queste famiglie è capace di scavare davvero, perché ha paura.

Hanno paura di scoperchiare il vaso di Pandora che rivelerebbe la loro ipocrisia e la loro incapacità di relazionarsi con gli altri in maniera sana e di crescere dei figli, abbandonati a loro stessi, seppure ricchissimi!

Chi, invece, non ha paura di affrontare la realtà sono Julia e Shelley e i ragazzi del Rat Pack. Anche quando uno dei ragazzi cadrà nella profonda dolina, mentre gli adulti si facevano un’inutile guerra tra loro, i ragazzi hanno preso la situazione in mano!

Ma voglio introdurre un’ altra “protagonista” importante della storia: la dolina!

L’immensa voragine che si è aperta nel parco di Maple Street è terrificante, mette in pericolo la salute delle famiglie ed è la prova di quanto il cambiamento climatico stia distruggendo le vite di tutti noi.

Il fatto che il romanzo sia ambientato in un futuro, neanche troppo lontano, rispetto al 2022 ci mette in allarme. Quanto stiamo trascurando il nostro pianeta?

La dolina e le sue profondità diventano quasi la rappresentazione dell’indifferenza dell’uomo nei confronti delle cose importanti. Della salvaguardia del pianeta per le generazioni future, dell’amore verso la famiglia, della sincerità.

Si perdono tutti i valori, che vengono sostituiti dalla falsità, dall’indifferenza, dalla violenza, dall’ipocrisia.

Per concludere

Il romanzo non ha un punto di vista univoco, a volte ci troviamo nella mente di Rhea, a volte in quella di Gertie. Il tutto viene inframezzato da articoli di giornale che parlano della tragedia che si è consumata a Maple Street dieci anni prima. Tragedia che riusciremo a scoprire solo alla fine del libro.

Negli articoli di giornale troviamo qualche anticipazione, ma è sempre tutto molto ambiguo, cosa che mi ha tenuto ancora più in tensione.

Questo romanzo non è un semplice thriller, ma è molto di più! Non ci troviamo di fronte alla canonica ricerca del colpevole, ma forse di fronte alla ricerca di quei valori che stiamo perdendo e che può essere troppo tardi per recuperare!

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