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Charlotte Brontë. Una vita appassionata

Charlotte Brontë Una vita appassionata di Lyndall Gordon

Dopo molti anni che mi attendeva in libreria, ho deciso di leggere Charlotte Brontë Una vita appassionata di Lyndall Gordon una stupenda biografia edita da Fazi editore.

Lyndall Gordon è una professoressa di Letteratura inglese a Oxford e ha dedicato molti anni della sue vita a fare delle ricerche in merito a Charlotte, ma non solo! Ha scritto una biografia dedicata a Emily Dickinson pubblicata, anche questa, dalla Fazi editore.

Una biografia senza riserve

L’intento di questa biografia è quello di mostrare, per quanto possibile, Charlotte per quello che era davvero e riempire quei “buchi” lasciati dalle precedenti biografe come Elizabeth Gaskell, che ha voluto vedere in Charlotte una donna modesta e dilaniata dalle sofferenze e dai lutti!

Ma Charlotte Brontë era davvero solo questo? O era molto di più?

È ovvio che fosse straziata da tutte le morti alle quali ha dovuto assistere. Per prime Mary ed Elizabeth (a causa delle pessime condizioni della Clergy Daughters’ School di Cowan Bridge), poi Branwell, Emily e Anne nel giro di pochi mesi!

Era molto legata alle sorelle e nelle loro passeggiate notturne in salotto si scambiavano segreti che Charlotte non poteva scambiare con nessuno. Forse solo con le sue più care amiche Ellen e Mary!

La Gordon ci mostra quanto il fuoco della passione creativa bruciasse dietro l’aspetto modesto e tranquillo che la stessa Charlotte aveva deciso di mostrare al di fuori delle mura domestiche! Con il suo vestitino scuro, la sua esile figura e la sua timidezza in pubblico era facile scambiarla per una tipica donna dalla mentalità vittoriana, relegata in un angolino.

Il protofemminismo di Charlotte Brontë

In verità, Charlotte, che ha pubblicato tutti i suoi romanzi sotto lo pseudonimo maschile di Currer Bell, ha indagato molto a fondo i problemi di una donna della sua epoca, che doveva vivere dietro l’ombra di suo marito.

Ha usato uno pseudonimo, così come le sue sorelle, perché voleva essere giudicata in quanto scrittrice e non in quanto donna.

Tutte le sue eroine, da Jane a Shirley a Lucy Snowe, sono donne che non vogliono essere relegate in un angolino, ma vogliono vivere, esplorare i sentimenti più profondi. Non hanno paura di mostrarsi per quello che sono realmente!

Charlotte è stata definita volgare più volte dai critici, non solo dagli uomini, ma anche dalle stesse donne. Era sconveniente mostrare una donna che volesse vivere certi sentimenti o che semplicemente li esprimesse, ma Charlotte lo fa.

Non è una cosa da poco considerando i tempi, tempi in cui una donna doveva essere una bambolina graziosa e compiacente. Mostrare certi sentimenti e certe passioni era sconveniente e volgare!

La passione era evidente all’interno dei suoi romanzi, ma i suoi contemporanei ne avevano timore. Era più facile inchiodarla al ruolo di zitella che aveva bisogno di un uomo!

Gli amori di Charlotte

In verità Charlotte ha rifiutato alcuni pretendenti. All’età di 12 anni aveva già deciso che non si sarebbe sposata, ma sarebbe diventata una scrittrice. Aveva paura della solitudine, ma non al punto da sposare un uomo qualsiasi!

Inoltre, era stata innamorata per ben due volte, e sapeva cosa voleva dire amare con passione e soffrire fino alla malattia per un amore non corrisposto. Il suo primo amore è stato il suo insegnante Heger mentre era a Bruxelles, che è diventato uno dei principali modelli per i personaggi maschili dei suoi romanzi.

Heger è stato colui che ha notato il fuoco creativo di Charlotte e ha avuto il merito, attraverso un intenso scambio epistolare, di scoprire e incoraggiare il suo talento.

Il secondo uomo del quale si è innamorata è stato George Smith, il suo editore, che aveva incoraggiato la sua creatività. Anche lui si era invaghito delle parole più che del corpo di Charlotte, e non è stato capace di andare contro la madre per chiedere la mano della scrittrice.

Il matrimonio

Non si sa se sia stato un caso o meno, ma subito dopo il fidanzamento di Smith, Charlotte si fidanzerà con Nicholls, il curato del padre, che era già innamorato di lei da molto tempo.

E ha dovuto penare non poco per accettare il fidanzamento poiché andava contro il volere del padre, che avrebbe voluto tenersi per sé la figlia o comunque darla in sposa a un uomo più abbiente.

Alla fine Charlotte si sposerà con Arthur Nicholls, sarà felice ma dovrà mettere da parte la sua attività di scrittrice. La vita matrimoniale non le concede il tempo di scrivere. Charlotte non godrà della felicità coniugale molto a lungo, infatti nel giugno del 1854 si celebrerà il matrimonio e nel marzo del 1855 morirà a causa di una malattia, non si sa se collegata o meno alla gravidanza.

Nelle sue ultime lettere parla di un marito premuroso e fedele e nel testamento gli lascia ogni cosa.

Conclusioni

Charlotte potrebbe essere considerata una protofemminista sia perché all’interno dei suoi romanzi parla delle condizioni che ostacolano l’ascesa delle donne, ma anche perché, oltre ai diritti civili, per lei è importante che una donna veda riconosciute le proprie esigenze private! La crescita caratteriale di una donna, il suo potersi esprimere liberamente senza oppressioni, è questa la ricerca di Currer Bell/Charlotte Brontë.

Come deve essere definita la vita di una donna? Questa domanda echeggia oltre la sua epoca, e oltre la nostra.

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