Gli audiolibri sono uno strumento molto impopolare tra noi lettori. Quante volte mi sono ritrovata a parlare di audiolibri e sentirmi dire in risposta che non è come leggere un vero libro!
In un mondo così frenetico e veloce trovo che gli audiolibri siano ottimi alleati per mettere fine alla nostra fame di libri.
Sono riuscita ad ascoltare, o meglio a leggere, molti più libri da quando usufruisco di questi contenuti.
Gli audiolibri mi consentono di dedicarmi ad altro, mentre sono immersa in storie paurose o viaggi avventurosi. Ma niente di troppo complicato, eh! Non dico che bisogna essere concentrati come quando si legge un cartaceo, ma bisogna prestare comunque molta attenzione a ciò che si ascolta!



Gli audiolibri mi hanno anche permesso di dare una seconda possibilità a delle letture che altrimenti non avrei mai affrontato. Sto parlando di Basta un caffè per essere felici, di Toshikazu Kawaguchi, sequel de Finché il caffè è caldo che, a dirla tutta, non avevo neanche troppo apprezzato.
Non essendo una grande fan delle raccolte di racconti, non ero interessata ad acquistare il secondo volume di questo grande successo. Eppure, grazie all’ascolto ho potuto immergermi in tante piccole storie commoventi e toccanti. La voce di Andrea Oldani e la sua interpretazione hanno accompagnato i miei numerosi viaggi in autobus, permettendomi di scoprire una piacevole lettura. Ritrovare la caffetteria così come l’avevo lasciata è stato come ritrovare un amico con cui avevo perso i contatti.
Trama
Il libro di per sé è a tratti troppo nozionistico e le regole dei viaggi nel tempo si ripetono molto spesso, ma il messaggio che vuole trasmettere è così motivante e gioioso che non posso non consigliarvelo.
Basta un caffè per essere felici è un testo dolce che ti insegna che nonostante non si possano modificare esperienze passate che ci tormentano è possibile cambiare il nostro atteggiamento nei confronti del passato e trovare la felicità.
La gente tende a essere felice quando arriva la primavera, soprattutto dopo un freddo inverno. Ma l’inizio vero e proprio della primavera non è indicato da un momento particolare. Non c’è un giorno che segna con precisione la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. La primavera si nasconde tra le pieghe dell’inverno. La vediamo emergere con i nostri occhi, la nostra pelle e tutti gli altri sensi. La troviamo nei fiori che sbocciano, nella brezza dolce e nel calore del sole. Esiste accanto all’inverno.
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Se Basta un caffè per essere felici di Toshikazu Kawaguchi, il libro è acquistabile al seguente link:
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