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Anne di Avonlea di Lucy Maud Montgomery

Che bello scrivere la recensione di Anne di Avonlea di Lucy Maud Montgomery! Mi sembra di ritornare a Green Gables con Anne!

Sebbene Anne non fosse bella in nessuna stretta accezione del termine, possedeva un certo fascino sfuggente e una distinzione nell’aspetto che lasciava gli osservatori con un piacevole senso di soddisfazione […], la sua più grande attrattiva era l’aura di possibilità che la circondava.

Anne, o meglio conosciuta come Anna-dai-capelli-rossi, è ancora una volta la protagonista delle mie letture autunnali.

L’anno scorso, trasportata dalla serie televisiva “Chiamatemi Anna”, ho deciso di leggere le storie di Anne (mi raccomando, con la e!) e non me ne sono mai pentita.

Anne è quella ragazzina vanitosa per la quale i suoi capelli rossi e le sue lentiggini sono una tragedia. Un po’ combina-guai, certo, ma anche frizzante e vivace. La stessa Anne che non smette mai di insegnarci come aprire i nostri cuori alla ricchezza e alla pienezza della vita. E che ormai abbiamo imparato tutti a conoscere, grazie anche alle nuove traduzioni di Lettere Animate, a cura di Enrico De Luca.

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Trama

In Anne di Avonlea, la protagonista veste i panni di quella che sarà la nuova insegnante del paese. Il romanzo è molto incentrato sul rapporto con i suoi alunni, tra i quali non mancherà l’incontro con uno “spirito affine”. Vengono un po’ abbandonati vecchi personaggi per fare spazio a dei nuovi: i gemelli Davy e Dora, il nuovo vicino Harrison e molti altri.

Qui Anne è molto più matura (anche se lo era già inverosimilmente fin troppo nel precedente capitolo). Rinuncia al college per amore di Marilla e riesce nientedimeno che ad accudire due bambini di sei anni. A malincuore deve abbandonare giochi e passatempi, per fare spazio alle incombenze della vita adulta. Soprattutto verso il finale della storia, aleggia della malinconia intorno alla consapevolezza di essere diventata ormai una donna.

La pagina dell’adolescenza era stata girata, come da un dito invisibile, e la pagina dell’essere donna era dinnanzi a lei, con tutto il suo fascino e il suo mistero, il suo dolore e la sua gioia.

Considerazioni personali

Nel complesso, la storia mi è piaciuta molto. Non c’è una vera e propria trama, perlopiù si parla della calma quotidianità di Avonlea, anche se lo scandalo e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo.

Ciò che più mi colpisce della saga di Anne di Tetti Verdi è la personalità della protagonista. Nonostante il suo passato burrascoso, non ha mai perso l’entusiasmo e l’amore per la vita.

Sono sicura che tornerò qui, l’anno prossimo, per continuare a guardare il mondo con i suoi occhi sognanti.

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